La prima giornata di champions non è andata bene alle italiane: vince il napoli pareggiano inter e juve, crolla l'atalanta; in pratica ride solo il napoli di Ancelotti...

C'era molta curiosità per il debutto in Champions delle italiane, e possiamo dire che il bilancio non è soddisfacente: 1 vittoria 2 pareggi e una sconfitta ci dicono che le squadre italiane dovranno faticare e parecchio.

O sole mio

Il napoli affrontava i campioni d'Europa in carica, ovvero il liverpool di J. Klopp che tanto ci aveva entusiasmato l'anno scorso; anche questa volta i reds devono alzare bandiera bianca al cospetto del napoli che un C. Ancelotti molto pratico e scaltro guida ad una vittoria ottenuta con spirito di abnegazione; il liverpool ha mostrato una superiorità abbastanza chiara nel primo tempo ma è stato incapace di concretizzare la forza del reparto offensivo; il napoli ha serrato le fila con grande intelligenza tattica, badando al sodo senza rinunciare a "pungere" con la sua coppia di "folletti" Mertens e Insigne che in mezzo agli armadi leggasi difensori del liverpool sguizzavano con piacere. Klopp rimedia un'altra lezione da Ancelotti tecnico umile e capace come pochi, capace di stemperare l'ovvia amarezza del capopopolo tedesco con una frase capolavoro ("tutte le volte che perdi qui poi vinci la champions") che la dice lunga sul personaggio. Commovente la partita di Mario Ruj giocatore oramai pronto alla definitiva consacrazione mondiale ed in questo momento uno dei migliori esteni in circolazione. I gol sono venuti da un rigore molto dubbio e generoso concesso a Kallejon e da un raddoppio segnato da Llorente che ha così potuto in parte vendicare la sonfitta patita lo scorso anno in finale con la maglia del tottenham proprio per mano del liverpool. Unica nota un po' stonata i molti spalti vuoti nello stadio; se non si riempie il San Paolo quando giocano i campioni d'Europa quando lo si fa? Pesano senza dubbio i prezzi molto alti ma è comunque un peccato.

 

Inter, che delusione

L'inter stecca l'esordio a San Siro al cospetto di uno Slavia Praga organizzatissimo che imbriglia sul nascere la manovra nerazzurra e con un pressing asfissiante annulla tutti i rifornimenti per Lukaku e Lautaro M. che presto si pengono; deciso passo indietro e a tratti sembrava di vedere la timida inter di Spalletti; nerazzurri poco ispirati e privi di quel sacro fuoco che il marchio distintivo del gioco di Conte; il pari agguantato nel finale grazie a un tiro al volo di Barella bravo a coordinarsi dopo la respinta sulla traversa di una punizione di Sensi, non allontana la sensazione che il lavoro da fare sia ancora molto ma lo schiaffo potrebbe essere salutare in vista del derby. Pessimo Gagliardini che spreca una grande occasione per mettersi in mostra, ma tutti gli undici sono apparsi decisamente sotto tono molli ed impacciati; attenzione perchè lo slavia praga, decisamente più avanti nella condizione atletica, non mi è spiaciuto per niente e potrebbe essere la mina vagante del girone,

 

Juve, che rabbia

Il pareggio della juve è invece tutto l'opposto dell'inter e lascia decisamente l'amaro in bocca per la doppia rimonta subita e per gli ennesimi gol subiti da palla inattiva, evento che comincia a verificarsi con troppa frequeza perchè lo si possa ritenere fortuito; molti tifosi bianconeri avrebbero firmato alla vigilia per un pari al Wanda metropolitano, ma per come si sviluppato l'incontro il rammarico c'è ed è grande; ottimo il secondo tempo con lampi di gioco sarriano che fanno ben sperare ma anche con pause pericolosissime e con rimonte che si ripresentano; i gol di Cuadrado e Matuidi sembravano aver messo le cose in discesa, ma lo spirito mai domo dell'atletico ha portato un'altra volta al pareggio e salvato l'imbattibilità interna che oramai sta toccando livelli record. C.Ronaldo ha passeggiato praticamente per 70 minuti ma ha poi fatto un'azione da urlo che poteva portare al 3-1 che da sola valeva il prezzo del biglietto; l'atletico di Simeone ha messo in mostra la solita "garra" ma anche un fenomeno vero, quel Joao Felix che, considerata la giovane età potrebbe in futuro raccogliere l'ingombrante eredità di CR7.

 

Atalanta, che paura

L'esordio assoluto in champios dell'atalanta è stato davvero tremendo; l'atalanta per un tempo è stata in totale balia dell'avversario e dell'emozione e quando si è svegliata dal torpore era già troppo tardi, sotto di 4-0; battesimo del fuoco tremendo perchè la dinamo zagabria si è mostrata superiore praticamente in tutto, come sportivamente ha ammesso Gasperini; bergamaschi che hanno pagato a casissimo prezzo il salto in una competizione nuova di livello decisamente alto; una sconfitta pesante e bruciante ma che tutto sommato ancora non pregiudica le chance di qualificazione della dea, a patto che si scrolli definitivamente di dosso l'emozione e corra come ha dimostrato di saper fare.